In questo approfondimento parleremo del Carex, termine che indica un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Cyperaceae. Sono erbacee perenni di cui esistono diverse specie, e che prediligono gli ambienti acquitrinosi, come stagni, laghetti e giardini acquatici. Dall’elevato potere decorativo, sono piuttosto facili da coltivare e curare. Contenuti1 Che pianta è il Carex2 Quali sono le caratteristiche del Carex3 Significato etimologico del Carex4 Carex, varietà5 Carex, fioritura6 Coltivazione del Carex6.1 In vaso6.2 In piena terra7 Come curare il Carex8 Come potare il Carex9 Come si moltiplica il Carex9.1 Moltiplicazione per seme9.2 Moltiplicazione tramite divisione dei cespi10 Rinvaso del Carex11 Parassiti e malattie12 Utilizzi del carex13 Carex, abbinamenti14 È velenosa?15 Approfondimenti tematici Che pianta è il Carex
Nota anche come Carice o Falasco, il Carex indica un genere che fa parte della famiglia delle Cyperaceae. Si tratta di erbacee perenni che provengono dall’Asia centrale dall’Europa. Come meglio spiegheremo più avanti, ne eisotno molte varietà e, quasi tutte, vivono bene in ambienti acquitrinosi, come stagni e giardini acquatici. Sono graminacee che possono essere anche molto invasive. Tuttavia, sono molto decorative. Quali sono le caratteristiche del Carex
Vediamo le caratteristiche principali che contraddistinguono le piante appartenenti a questo genere. Fusti: solidi ornati da ciuffi di foglie Foglie: piatte e a forma nastriforme, possono raggiungere i 50 cm di lunghezza. Di un bel verde brillante, somigliano a lunghi fili di erba e hanno margini taglienti Fiori: verdi o marroni, sembrano dei semini riuniti in infiorescenze a spiga o a stella Semi: seguono la fioritura e hanno una capacità di germinazione piuttosto buona Significato etimologico del Carex
Deriva dal termine greco “kéiro” che vuol dire “io taglio”, chiaro riferimento ai sottili margini piuttosto taglienti delle foglie. Carex, varietà
Al genere Carex appartengono tante varietà. Ecco le principali. C. Brunnea: erbacea perenne dalle lunghe foglie sottili, ideale per la realizzazione di tappeti erbosi. I fiori raccolti in spighe sono gialli e tendono allo scuro C. Elata: varietà molto diffusa che dà origine a cespugli erbosi folti e di forma tondeggiante, costituiti da foglie lunghe o nastriformi di un bel verde acceso. Questa specie è molto adatta per crescere in terreni molto umidi, come i bordi di stagni e laghetti C. berggrenii: varietà nana con ciuffi sempreverdi di una particolare colorazione verdazzurro grigiastra. A metà estate fanno la loro comparsa dei fiori marroni C. Pendula: varietà di semplice coltivazione che ama gli ambienti umidi, ideale per bordure attorno a stagni e laghetti. Dà origine a cespugli alti 150 cm, costituiti da foglie sottili di colore verde-azzurrognolo lunghe fino a 90 cm. I fiori, poco decorativi, iniziano a comparirei verso la fine della primavera C. Japonica: varietà nota come Carice dell’Asia orientale, crea folti cespugli di foglie lunghe e molto sottili. Cresce bene negli ambienti umidi C. grayi: originaria del Nord America, questa varietà dà vita a morbidi cespugli di foglie semipersistenti. I fiori, a forma di stella, sono verdi e poi diventano scuri. Ideale per la coltivazione in ambienti acquitrinosi C. Riparia: dal portamento eretto e con lunghe foglie verdi, viene spesso usata a scopo decorativo attorno a stagni e laghetti. In primavera regala una abbondante fioritura C. morrowii: proveniente da Cina e Giappone, questa varietà è caratterizzata da striature bianche e verdi sulle foglie molto decorative. Alta 20-30 cm, presenta aspetto cespitoso e foglie sottilissime. Molto indicata per creare bordure e tappeti erbosi, vive bene in zone poco illuminate C. oshimensis Evergold: proveniente dalle isole giapponesi di Honshu, è composta da ciuffi alti 40 cm circa, costituiti da foglie filiformi verdi, con screziature di colore giallo crema sulle estremità e nella parte centrale. In estate fanno la loro comparsa infiorescenze spigate composte da piccoli fiori scuri. Ideale per la creazione di aiuole o bordure insieme ad altre graminacee di carattere decorativo C. Alba: alta 15-30 cm, si tratta di una pianta perenne rizomatosa dalle foglie lineari di un bel verde acceso. Perfetta per la realizzazione di tappeti erbosi nei giardini rocciosi C. plantaginea: piccola pianta alta max 20 cm, con larghe foglie verde chiaro. Perfetta da coltivare sotto altri alberi, preferisce le esposizioni semi-ombreggiate e i terreni freschi C. Firma: alta 15-20 cm, è una varietà a portamento cespitoso con foglie lineari, di colore verde intenso. Perfetta per creare tappeti erbosi nei giardini rocciosi Carex, fioritura
Per la maggior parte delle varietà, la fioritura avviene verso la metà della stagione estiva. I piccoli fiori scuri sono raggruppati in spighe e ben si prestano per creare composizioni di fiori secchi. L’aspetto distintivo di questa pianta cespugliosa. Coltivazione del Carex
È una pianta di facile coltivazione. Perfetta in ciotole e vasi, è indicata anche per la realizzazione di bordure che creano un senso dinamico nel giardino.
Indicata sia per la coltivazione in vaso che in piena terra. In vaso
Alcune varietà di Carex possono essere coltivate anche in un vaso di plastica che sia sufficientemente largo e profondo per fare in modo che, sia le radici che il cespo di foglie, abbiano modo di svilupparsi con agio. Utilizzare un terreno acido, fertile e fresco. Annaffiare regolarmente e con generosità per mantenere il terreno sempre bello umido. In piena terra
Poiché il Carex ha la tendenza a creare fitti cespugli (diametro di circa 60 cm), è bene piantumare i singoli esemplari non molto vicini tra loro. La distanza ideale tra una piantina e l’altra è di circa 1 metro. La primavera è il periodo migliore per procedere con la messa a dimora perché ormai il rischio gelate è scongiurato. Come curare il Carex
Le piante appartenenti al genere Carex sono piuttosto rustiche e poco esigenti. Di conseguenza, piuttosto semplici da coltivare.
Vediamo nello specifico le indicazioni per una corretta coltivazione. Clima: sopporta bene il caldo mentre la temperatura minima non deve scendere al di sotto degli 8 gradi Esposizione: ama i luoghi ben soleggiati e sopporta anche i raggi diretti del sole. Bene anche la mezz’ombra Annaffiature: in primavera e in estate va irrigata con regolarità senza però esagerare nelle quantità in quanto mal sopporta i ristagni idrici, prima causa del marciume radicale. Nei mesi più freddi dell’anno ci si può limitare a semplici nebulizzazioni Terreno: riesce ad adattarsi in qualunque tipo di terreno; tuttavia, predilige i terreni acidi, ben drenati e ricchi di materia organica Concimazione: in primavera, somministrare del fertilizzante liquido ricco di potassio e fosforo, a dosi dimezzate, diluito nell’acqua delle annaffiature Come potare il Carex
Non necessita di una vera e propria potatura. Può bastare rimuovere le foglie più vecchie e danneggiate.
Alla fine della stagione invernale è consigliato eliminare le cime bruciate mentre, in autunno, una volta che il ciclo vegetativo è giunto a completamento, è possibile potare l’intera parte aerea in procinto di seccarsi. Come si moltiplica il Carex
Si riproduce sia per seme che per divisione dei cespi. Entrambe le tecniche vanno eseguite in primavera. Moltiplicazione per seme
In primavera, distribuire i semi all’interno di un contenitore con apposito terriccio e coprire il tutto con uno strato di sabbia leggero. Controllare che il substrato sia sempre umido fino a che non compaiono i primi germogli. Quando le nuove piantine sono abbastanza maneggevoli, impiantarle in vasi singoli e poi, la primavera successiva, procedere con la messa a dimora vera e propria. Moltiplicazione tramite divisione dei cespi
Nei mesi primaverili, estrarre la pianta dal terreno e dividere il cespo in varie porzioni, ognuna delle quali avente radici ben sviluppate. Procedere quindi mettendo a dimora i singoli cespi in buche profonde ben lavorate in modo tale che le radici riescano ad attecchire bene e a svilupparsi. Questa pianta aiuta a vivacizzare il giardino, ma può essere coltivata anche in vaso. Rinvaso del Carex
Nel momento in cui le radici della pianta fuoriescono dai fori di drenaggio del vaso, è arrivato il momento di rinvasare il Carex. L’ideale sarebbe procedere in primavera. Usare un vaso con diametro maggiore rispetto al precedente e del nuovo terriccio con pH acido. Maneggiare la pianta con delicatezza, facendo attenzione a non rompere le radici. Parassiti e malattie
Trattandosi di una pianta abbastanza rustica, raramente subisce l’attacco di parassiti e malattie. Tuttavia, quando piove molto e in caso di elevata umidità, foglie e fiori possono essere attaccati dagli afidi.
Se coltivate in terreni aridi, Le specie acquatiche soffrono di stress radicale e possono addirittura morire.
Infine, risulta molto sensibile anche al Botrytis, un fungo che, in presenza di ambienti freddo-umidi, attacca steli e foglie. Utilizzi del carex
La varie specie di Carex vivono bene nei terreni umidi, come bordure di stagni e laghetti, così come anche le rive di piccoli corsi d’acqua. Le foglie di alcune varietà sono impiegate per intessere stuoie e per impagliare sedie e fiaschi. Carex, abbinamenti
I vari tipi di Carex vivono bene con piante che hanno le stesse necessità colturali come ad esempio le piante ornamentali perenni o annuali. In particolare, Miscanthus, Phormium, Euchera, Mimulus, Pontederia, Hibiscus erbacei, Persicaria e Lysimachia. Si abbina bene anche a piante da sottobosco come Felci, Epimedium, Liriope, Ellebori, Hosta. È velenosa?
No, non si tratta di una pianta tossica, né per l’uomo né per gli animali domestici. Approfondimenti tematici
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